Mai fare la morale agli altri quando si hanno gli scheletri nell’armadio

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La mancanza di onestà intellettuale del volantino fatto circolare il 16.06.2014 da una O.S., riteniamo sia un fatto grave che merita opportuno chiarimento nell’interesse di lavoratori e utenti.
Mai fare la morale agli altri quando si hanno scheletri nell’armadio, ed è bene che i lavoratori inizino ad aprire i loro occhi senza farsi tirare per la giacchetta!
Lo sciopero? Abbiamo preferito non giudicare le ragioni addotte per dichiararlo! Ci basta solo ribadire che dato lo stato delle cose non si può scioperare per un buono pasto o per dei distributori di bevande!

Diritti dei Lavoratori? Sappiamo bene quali sono gli appetiti che abitano certe pance di una particolare sottocultura sindacale in animo alle nuove classi “dirigenti”. E queste OO.SS. ritengono ancora, dopo mesi di tira e molla, che per soddisfare questi appetiti, si possa giocare con il Diritto allo Sciopero? Tra lavoratori occorre rispettarsi prima di tutto ed evitare provocazioni. Se non fosse chiaro, il messaggio è che non si possono barattare i Diritti dei Lavoratori per le carriere di qualche urlatore dell’ultima ora.
L’Oncologico di Bari soffre già da tempo di diversi problemi riguardanti le dotazioni organiche, è lampante che il volume dei servizi sicuramente aumenterebbe se le dotazioni fossero congrue alle tecnologie in dotazione, al know how e al fabbisogno di salute.
Per questo CGIL – CISL – UIL sono puntualmente impegnate nei correttivi propedeutici al miglioramento del benessere degli utenti e dei lavoratori.
In questa vicenda troppo spesso è avvenuto che tra il tavolo negoziale e i volantini si sia prodotta una distorsione: seduti si pretendono posizioni di comodo per pochi lavoratori al solo fine di consentire loro il moto perpetuo nei reparti, poi si lanciano accuse a destra e a manca, rovinando l’immagine dell’Istituto.

Se gli autonomi pensano di aver ottenuto lo sciopero e mostrarlo come un “trofeo della lotta sindacale”, nonostante la scadente adesione, qualcosa non torna. Riteniamo che l’attenzione dell’Amministrazione Pubblica, dovrebbe essere richiamata non su questioni di piccola importanza, ma per affermare la volontà di una nuova riorganizzazione, nella direzione di un migliore utilizzo delle risorse e re-distribuendo uniformemente i carichi di lavoro, svestendo lo stesso Istituto di quegli inutili orpelli veri e propri segni distintivi di privilegi inaccettabili. Ecco dunque! Considerate le notevoli eccellenze che l’Istituto Oncologico ha al suo interno, è appena il caso di affermare che se c’è la seria volontà di difendere l’esistenza dell’Istituto domandiamo alle O.S. autonome dov’è la loro proposta di efficientamento?

CGIL – CISL – UIL sono resistenti agli attacchi, anche veementi subiti in passato, quando abbiamo proposto nuovi assetti organizzativi mentre nel frattempo abbiamo purtroppo solo registrato un’ostinata noncuranza del quadro congiunturale, dei vincoli amministrativi e dei limiti di spesa cui tutto il SSN è vincolato! Sembrano elementi di scarsa importanza?

Quando lo sciopero diventa demagogia???

  • Il ciclo virtuoso della premialità (previsto da una legge dello stato) è stato fortemente ostacolato da certe OO.SS., mentre CGIL – CISL – UIL non hanno nessuna remora a dichiarare che, data la gravità del quadro economico generale di riferimento, l’aumento delle responsabilità e l’obbligo della formazione continua, la distribuzione uniforme della produttività (“a pioggia”) a tutti i lavoratori non può più essere accettata. Ci battiamo per le pari opportunità, ma non per i regalini che alimentano il clientelismo.
  • Per i buoni mensa, materia ormai trattata dagli uffici legali, abbiamo fatto tutti i tentativi per addivenire a un accordo. E NOI non abbiamo parenti avvocati cui affidare le cause!
  • La stabilizzazione del personale precario è l’ambizione di qualsiasi OO.SS., ma essa è soggetta a normative indipendenti dal Management dell’Istituto. Quindi contro chi scioperi? Tuttavia, proprio un accordo proposto da GGIL – CISL – UIL e sottoscritto in sede negoziale ha permesso una proroga ai 36 mesi al personale ausiliario precario. In quella delegazione una di quelle OO.SS. che scrive cose non vere sui volantini è stata l’ultima a firmare! Sulla stabilizzazione i lavoratori dovrebbero tenere  ben a mente ciò che è successo nel recente passato, vedi, ad esempio, le figure stabilizzate “oltre i reali fabbisogni” a danno dell’Istituto e del personale sanitario e tecnico, indispensabili all’assistenza e alla cura degli utenti.
  • Il monitoraggio dello straordinario. Grazie al nostro intervento sta avvenendo puntualmente. A tal proposito, chiedete ai delegati aziendali il report dello straordinario degli ultimi mesi e potreste capire quale giochino clientelare nascondano certe rivendicazioni.
  • La sicurezza sul lavoro è regolamentata da norme precise e rigorose che l’Istituto Oncologico deve fare rispettare! Le violazioni sono sanzionabili. Coloro che sono a conoscenza di mancate applicazioni di tali norme devono denunciarle. E c’era bisogno di fare lo sciopero? Pretendiamo protocolli rigidi, chiari e puntualmente applicati, nonché la formazione continua del personale.

Noi non riteniamo indispensabile voltare pagina bensì “cambiare libro”. È il caso, quindi, di cominciare la guerra agli imboscati e ai nullafacenti, di far rispettare la legge 40, di denunciare le risorse depauperate da una gestione commissariale del passato. Siamo impegnati, non da oggi, in un’azione efficiente e trasparente di rilancio, senza guardare in faccia a nessuno. Stop quindi alle politiche clientelari, dominate da interessi particolari che spesso vanno a danno della collettività e dei lavoratori.

Alla Direzione dell’Oncologico diciamo che è su questi temi che d’ora in poi GCIL – CISL – UIL serreranno il confronto di merito sui contenuti, puntando all’efficienza, ottimizzando le risorse umane, tecnologiche ed economico-finanziarie. È ovvio che l’esistenza ed il futuro dell’IRCCS Giovanni Paolo II non possono prescindere da questi obiettivi. A proposito del nostro posto al sole accanto alla direzione strategica, rispondiamo che i pensionati che fanno i capopopolo non hanno nulla da perdere, i lavoratori, le loro famiglie e gli utenti, si. Invitiamo certe OO.SS. a lasciar perdere certe accuse gratuite e a lavorare, insieme, sicuramente per il futuro dell’Istituto.